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ddl intercettazioni (comma 29): legge bavaglio/ammazza blog?

Questo riporta il disegno di legge che il governo vuole insistentemente far approvare alla camera riguardo le intercettazioni:

Il Disegno di legge – Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc.,  alla lettera a) del comma 29 recita:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Parole che solo a leggerle fanno paura! pensate invece se tutto ciò diventasse realtà… a me personalmente mette tanta rabbia e delusione, mettiamoci anche sconcerto per questo governo che fa di tutto per imbavagliare la libera espressione soprattutto quella sul web che si diffonde a macchia d’olio e risulta essere quella più efficace e pericolosa.

cosa dice il ddl?

In base a tale proposta normativa, chiunque, anche a titolo gratuito e, soprattutto, indipendentemente dalla veridicità e dal peso che le parole assumono in un blog, sito internet, testata giornalistica on-line, può arrogarsi il diritto e la presunzione di inviare, al relativo colpevole, una richiesta di rettifica di quanto scritto che possa offendere la sua persona e a domandarne la modifica o addirittura la cancellazione totale dei contenuti, tutto ciò entro 48 ore. Roba da niente per i giornali telematici che lavorano full time e impiegano pochissimo tempo a realizzare un articolo. Ma pensate ai tanti blogger che, per qualunque ragione, non hanno il tempo materiale da trascorrere davanti al pc, magari perché in quel periodo si è ammalato, è fuori per lavoro, o in vacanza, quant’altro; sarebbe un vero problema che nel giro di qualche ora li vedrà relegati, spesso ingiustamente, al pagamento di una penale di 12.550 euro!

Considerate che almeno uno dei vostri articoli possa contenere parole, nomi di persone importanti, critiche al loro pensiero, che, senza farlo apposta possono essere oggetto di rettifica e della relativa sanzione. Non tutti sanno che il reato di diffamazione esiste già ed è correttamente disciplinato e in vigore. Aggiungere un’ulteriore specificazione a questa norma senza le relative tutele mi sembra un affronto a internet ma, in primo luogo, a noi lettori e scrittori ma soprattutto utenti di questa rete virtuale che, ormai, è rimasta l’unico spazio ancora libero e  autentico ed è proprio per questo che dobbiamo difenderlo da questi assassini dell’informazione!

Ora, siamo tutti d’accordo alla tutela dell’individuo e della sua dignità di fronte ad oggettive cause di denigrazione, umiliazione e quant’altro, ma arrivare  a concedere la possibilità, così incontrollata, di affidare al “buon” senso, che tanto buono a volte non è, e alla propria interpretazione così soggettiva, a seconda della sensibilità della gente/lettore, che un qualsiasi articolo, magari innocuo, venga cancellato per sempre è troppo!. La cosa inaccettabile è che non ci sarà più l’opportunità di discutere e, nel caso, correggere  qualsiasi contenuto lesivo, andando a ledere anche la neutralità e l’indipendenza del sito e , soprattutto , del titolare dello stesso.

scandalo Vasco Rossi/Nonciclopedia

Tutto questo all’indomani dello scandalo Vasco Rossi che ha fatto chiudere temporaneamente Nonciclopedia perché risultata troppo oltraggiosa nei confronti della sua immagine di rockstar. Il fatto è che proprio tale sito è conosciutissimo per questo tipo di articoli spudoratamente ironici e, inquadrato in quest’ottica, la cosa non dovrebbe destare scalpore, soprattutto ad un artista come lui che dovrebbe essere abituato alle critiche maliziose. Sicuramente ora ci sarà un processo e già immagino come andrà a finire ma, a mio avviso, l’immagine del cantante si è infangata ancor di più per questa umiliante sceneggiata di Vasco.

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